La lavorazione dell'argilla in Albisola è antica di migliaia di anni.
Si può dire che la lavorazione della terra abbia seguito di pari passo la civiltà
segnandone l'evoluzione. Già in epoca Romana si giunse a produrre in Albisola
un buon prodotto per i più svariati usi. Al successivo crollo della civiltà Romana
ci fu un periodo di decadenza a cui seguì una lenta rinascita nel Medio Evo.
Sino al 500 ci fu un rifiorire della produzione albisolese.
Nel 600 Albisola poteva vantare una delle migliori produzioni di maioliche in Europa.
I decori più famosi diffusisi e prodotti ancora oggi furono il
Calligrafico Naturalistico
ed il più apprezzato Antico Savona o Bianco Blu. Nel 700 si diffonde il Levantino ed
il Valente. A cavallo tra il 700 e l'800 il decoro Boselli ed altri decori minori.
Arriviamo così al 900 con il
Decò
ed il
Futurismo.
Quindi la storia della ceramica
di Albisola si protrae da secoli. Sul come si sia sviluppata sino a divenire in alcuni
momenti della storia delle maioliche italiane la più famosa è fonte di disaccordi
tra gli studiosi ceramologhi. Secondo alcuni, come lo studioso Antonio Aragona, a partire
dal XI secolo, partendo dalla Sicilia, si diffonde nel giro di pochi secoli in tutta Italia.
Verso il XII secolo, approda anche in Albisola.
Secondo l'archeolo inglese David Whitehouse, la proto-maiolica sicula o meridionale
è di diverse origini rispetto alla maiolica arcaica del Nord, di provenienza
dal 1100 in poi dal nord Africa e quindi in Albisola e Savona. Nel MedioEvo questa
produzione, presente forse anche ad Albisola è testimoniata dai "Bacini" incastonati
sui campanili e sulle facciate delle chiese della Liguria, oltre che inventariati
negli elenchi del vasellame dei nobili della Liguria. Secondo alcuni documenti
del VIII secolo, dei monaci Benedettini avrebbero portato o riportato secondo
altri la ceramica in Albisola. Solitamente si trattava di terre invetriate o ingobbi.
Nel quattrocento è documentata una rinascita della produzione in Albisola della
maiolica arcaica, degli ingobbi, delle mezze maioliche, delle vetrine, dei lustri.
Ma è nel cinquecento che si prepara la vera fioritura della maiolica di Albisola, che nel
successivo seicento porterà Albisola ad essere conosciuta in tutta Europa.
Sono molti anche i documenti oltre che i manufatti che testimoniano nel cinquecento
questa decisa fioritura delle ceramiche di Albisola. Queste ceramiche di Albisola
non vengono richieste solo da nobili di Genova o della Liguria, ma anche dalla nobiltà
europea. E' in questo periodo che nascono alcune delle famiglie di ceamisti di Savona
ed Albisola divenute poi famose e fiorenti anche nel XVI e XVII secolo. Altri ceramisti
che hanno operato ad Albisola "scavalcando" i secoli sono i Bianchino e i Ghirardi.
E' nel cinquecento che nascono i primi statuti atti a regolamentare la professione.
Sono molti i ceramisti di Albisola e Savona iscritti a queste corporazioni o statuti.
Si iniziano a sentire nomi poi diventati famosi nella storia della ceramica di Albisola
e Savona come: i Conrado, Piccone, Salomone e Ghirardi, Grosso, Peluffo , Sciaccarama,
Seirullo, Saettone o Seitone ed altri. Tutti maestri ceramisti che hanno fatto la storia
della ceramica di Albisola e Savona. Arriviamo quindi al seicento, forse il secolo di
maggior fulgore della produzione di Maioliche di Albisola e Savona. E' in questo periodo,
per mano del pittore Giovanni Antonio Guidobono, che prende piede e si diffonde, apprezzato
per la sua sobrietà, eleganza e freschezza di esecuzione il famoso decoro Antico Savona.
Questo decoro pone Albisola e Savona al vertice delle produzioni di maioliche
nella penisola. Da tutta Italia ed Europa richiedono il famoso Turchino, colore tipico
di queste maioliche. Oltre che per il decoro Albisola e Savona assumono notorietà e fama
anche per la finezza dei propri smalti bianchi. Forse è proprio in questo periodo che
per rivalità o orgoglio di bottega che ad Albisola e Savona si diffondono i marchi
di "Famiglia" posti sotto i vasi e che oggi, aiutano i ceramologhi ad identificare
le Maioliche di Albisola e Savona. Anche in questo periodo comunque si assiste ad alti
e bassi della produzione di Albisola e Savona,
dovuta anche alle varie guerre
e pestilenze che all'epoca flaggellavano l'Europa. Sono attivi in questo secolo
ad Albisola e Savona anche le famiglie dei Folco, Chiodo Bianchino e molti altri
non meno famosi. Nel settecento inizia a diffondersi (dopo il 1720) la porcellana
e quindi, nel 1748, il decoro a
terzo fuoco.
Nel 1752 si diffonde la terraglia
invetriata, proveniente dall'Inghilterra e poi da tutta Europa, che assieme alla
porcellana, velocemente soppiantano le maioliche di Albisola e italiane in particolare,
provocando gravi crisi e decadenza nel settore. Nel settecento ad Albisola e Savona
sono attivi famosi ceramisti come i Folco, Levantino, Giacomo Boselli, Ratti eccetera.
Nell'ottocento in Europa i laboratori artigianali sono ormai da tempo stati soppiantati
dalle fabbriche Europee, produttrici di porcellane e terraglie decorate con decalcomanie.
Quindi secondo molti storici della ceramica di Albisola e Savona questo secolo è dominato
da un forte declino, comune comunque a gran parte dei ceramisti italiani. In questo secolo
la produzione della maiolica è quasi del tutto abbandonata in favore della produzione
di stoviglie e mattoni. Questo perchè il ceramista di Albisola non è capace o non riesce,
a causa della concorrenza dei prodotti di fabbrica, assieme a motivi culturali
ed economici, a fronteggiare la concorrenza straniera. Nonostante questo non mancano
artisti famosi come il Tambuscio o il Brilla. Verso la fine dell'ottocento è Nicolò Poggi
a Savona prima ed Albisola poi a contribuire alla rinascita delle maioliche di Albisola.
Nel novecento l'opera di Poggi consolidata condiziona il ritorno all'antico di altri
ceramisti di Albisola.
I decori più in voga sono stati, tra la fine ottocento e inizio novecento il "liberty"
e nel 1920 il Futurismo che ha reso celebre Albisola. Gli stili più famosi di Albisola
e Savona sono nel XVII il Calligrafico Naturalistico, prodotto su imitazione dei
decori Turchi di Iznik
o delle porcellane cinesi. Esso può essere decorato a quartieri,
a rabesche, a foglie, a paesi. I ceramisti di Albisola vi dipingevano motivi orientali
come lepri, cerbiatti , uccelli, foglie, sovrapposti a motivi occidentali come chiese,
castelli, case. Poteva essere in policromia o in Turchino. Un altro decoro di Albisola
più famoso è "L'Antico Savona", introdotto sempre nel XVII secolo dal pittore
Giovanni Antonio Guidobono. Il decoro è turchino su fondo bianco. Solitamente riproduceva
figure sacre, figure mitologiche o paesaggi. Si decorava anche ma era meno diffuso
in policromia. Nel XVIII secolo ad Albisola era molto diffuso il Levantino, il Valente,
"Uccelli e Prezzemolo", "Boselli". Nel XX secolo ad Albisola si diffondono L'Art Dèco
e poi il "Futurismo". Ad Albisola oltre alla ceramica potete trovare una bella spiaggia
e molti ristoranti. Ci sono anche molte belle chiese. Ad Albisola Superiore si trova
quella dedicata a San Nicolò. Ad Albisola Capo San Pietro e Stella Maris.
Ad Albissola Marina quella dedicata a "Nostra Signora della Concordia".
In località Pace, nel comune di Albisola Superiore, la Madonna della Pace.